ALLA SCOPERTA DI MILANO:
VISITA AL CIMITERO MONUMENTALE

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DOMENICA 26 OTTOBRE 2014

PROGRAMMA
Partenza ore 8.30 in pullman – Piazzale del Cimitero
Ore 10.00 visita guidata (circa 2 ore)
Rientro previsto per le ore 13.30 circa

QUOTA DI PARTECIPAZIONE / Max. 50 partecipanti
€ 12,00 SOCI
€ 15,00 NON SOCI
CONFERMA PARTECIPAZIONE CON SALDO ENTRO SABATO 18 OTTOBRE 2014

Il Monumentale, esteso per circa 180.000 mq, venne realizzato su progetto dell´architetto Carlo Maciachini che vinse il concorso indetto dalla municipalità di Milano nel 1863. La sua proposta fu apprezzata per la particolare distribuzione planimetrica che raggruppava sul fronte le principali strutture architettoniche, disponendole come in una gran corte d´onore affacciata sulla città. Il cimitero è stato pensato per ospitare una grande varietà di monumenti funerari che corrisponde alla diversità del gusto, delle scelte artistiche e del credo religioso. Il linguaggio architettonico così concepito, dove echi del romanico lombardo si accostano a richiami bizantini e a reminiscenze del gotico pisano, lo ha reso un modello e una delle più note e apprezzate realizzazioni dell´eclettismo italiano.
Fulcro dell´insieme architettonico è il Famedio, Pantheon degli uomini illustri, dove si concentrano le memorie considerate più rappresentative di Milano secondo una triplice classificazione: gli “illustri” per meriti letterali, artistici, scientifici, o atti insigni; i “benemeriti” che per “virtù proprie” hanno recato benefici o fama alla città; i “distinti nella storia patria”. Qui riposano tra gli altri: Alessandro Manzoni, Carlo Cattaneo, Francesco Hayez, Luca Beltrami, Carlo Forlanini, Salvatore Quasimodo, Bruno Munari, Giorgio Gaber, Guido Crepax, Paolo Grassi, Alda Merini e Franca Rame.
Il Monumentale è oggi considerato un museo a cielo aperto. Fin dalla sua apertura ha rappresentato per artisti e architetti un´ occasione straordinaria per misurarsi con l´archetipo della morte. Si possono riconoscere i diversi periodi storici e stili dal periodo tardo eclettico con architetture di Carlo Maciachini, Luca Beltrami e Gaetano Moretti al liberty, ben rappresentato da Giuseppe Sommaruga, Ernesto Pirovano e Ulisse Stacchini o ancora la maggiore libertà formale della scapigliatura, dove le opere di Medardo Rosso sono tra gli esempi più alti, punto di avvio per scultori come Enrico Butti, Ernesto Bazzaro, Paolo Troubetzkoy. Nel periodo tra le due guerre mondiali, tra il Novecento e il razionalismo, si collocano le architetture di Paolo Mezzanotte, Piero Portaluppi, Giò Ponti, i BBPR, Luigi Figini, Gino Pollini e il linguaggio scultoreo di Adolfo Wildt e di Carlo Bonomi. Gli anni Quaranta si aprono con la nuova classicità e levigatezza formale di Arturo Martini e Lucio Fontana e in anni più recenti con opere di Luciano Minguzzi, Francesco Messina, Giacomo Manzù, Floriano Bodini, Giò Pomodoro.

Per approfondimenti: